Marta Magnano: vivere in barca, la svolta per la felicità
Il sogno di vivere in barca e di avere il mare come destino. Marta Magnano racconta come lo ha realizzato e come le abbia portato tante cose belle. Tra loro anche Edo e la magia delle notti stellate
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Oggi vi propongo un salto in Sardegna, nel porto di Su Siccu, a Cagliari, dove vive Marta Magnano, nella barca che ha comprato e che le ha cambiato la vita, realizzando il suo sogno di mare, navigazione e libertà.
Marta Magnano: la felicità è arrivata con la barca a vela
Poco più di un anno fa, avevo chiesto a un amico cagliaritano di suggerirmi qualche profilo sardo da seguire su Instagram. Di tutti quelli che mi ha indicato, l'unico che continuo a seguire è quello di Marta Magnano, che ha realizzato il più importante dei suoi sogni: vivere in mare, sulla sua barca. Su Instagram mostra le rose e le spine: i tramonti dietro l'orizzonte e i lavori di manutenzione, anche inaspettati.
Trasmette così tanta passione, che è stato naturale cercarla per farmi raccontare cosa rappresentino per lei il mare e questa scelta di vivere di porto in porto. E Marta è un fiume in piena di emozioni e determinazione, credo che parlerebbe di mare e di regate, di barca e natura, per ore. Che bella la passione, che anima la vita e fa fare scelte straordinarie.
- Parliamo di mare, Marta, cosa rappresenta per te?
Difficile da spiegare, ma direi che è prima di tutto una fonte di felicità, al netto di tutto quello che comporta. Perché il mare non è solo le cose belle, è anche le brutte giornate, il freddo che ti paralizza, le onde che entrano, la doccia che devi rimandare, i no alla cena fuori con gli amici perché devi stare al computer a lavorare. Richiede sacrifici, ma mi rende felice.
- Come hai iniziato a frequentarlo?
Sono nata a Cagliari, i miei genitori avevano una barchetta con cui andavamo a fare il bagno e le esplorazioni subacquee. Di fatto da bambina stavo più sott'acqua che in superficie, ero appassionata dei documentari di Jacques Cousteau. Poi a 11 anni mi hanno iscritto a un corso di vela ed è stato amore. Io e mio fratello abbiamo iniziato un'attività agonistica e abbiamo avuto bei risultati anche a livello nazionale. Ma, crescendo e trovandomi davanti a una scelta, ho rinunciato alla vela per iscrivermi a Medicina, Facoltà che sto terminando, mi manca l'esame di Stato per la laurea.
- E come è andata?
È andata che per alcuni anni ho creduto di avere una vita piena, ma poi mi è stata offerta l'opportunità di una regata off-shore in doppio, la Roma-Giraglia. Si parte da Civitavecchia e si arriva allo scoglio della Giraglia, in Corsica, per tornare poi indietro, in un'imbarcazione super sportiva, senza alcuna comodità e senza campo per i cellulari. Alla fine della regata, mi sono detta che ero una pazza a continuare a rinunciare. E ho avuto un altro segnale: tornata a Cagliari ho visto Moana, la protagonista di Vaiana Waialiki, il cartoon della Disney, una ragazzina che sogna di navigare e che vive su un catamarano con un galletto, ero io! Nello stesso periodo è finita una storia d'amore lunghissima. Il momento giusto per decisioni importanti.
- E sei andata a vivere in barca.
Volevo cambiare casa e per gioco mi sono messa a guardare su Subito quanto costavano le barche in vendita. Non ci posso ancora credere, tanti anni di mare e non sapevo che le barche sono alla portata di tutte le tasche, alcune costano quanto una macchina: le trovi da 5-10-20.000 euro. Basta prendere una barca piccolina, sistemarla piano piano, lavorare alla sua manutenzione, imparare a farsi le cose da soli. Vivere in barca costa meno che in un appartamento. Nessuno credeva potessi farlo, mi dicevano che non ce l'avrei mai fatta e questo, avendo uno spirito competitivo forgiato dalle regate, mi ha dato ancora più forza. E la cosa bella è che la barca e il mare mi hanno curato dalla delusione d'amore, con le navigazioni da sola, e sono stati loro a farmi incontrare il padre di mio figlio Edoardo, che viveva in barca, come me.
- Edoardo ha appena compiuto un anno, cosa gli insegni?
Adesso è piccolo e cerco di trasmettergli il mio amore, tenendolo con me tutto il tempo. Vive in barca da quando è nato, ha imparato a camminare scalzo, insieme osserviamo l'acqua e gli animaletti. Lui è il regalo più bello della mia vita, essere mamma è sempre stato il mio sogno, più del mare. Stiamo preparando il giro del mondo in barca e penso alla fortuna che avrà mio figlio, di crescere nei porti, ascoltando tante lingue e imparando da tante persone le diverse culture del nostro pianeta.
- Però hai nascosto la gravidanza ai tuoi followers, quando hai mostrato Edo è stato un "eh?! Cosa mi sono persa?!"
Sì, una decisione consapevole. Quando ero sola avevo due anatre in barca con me, erano la mia compagnia e mi sono state rubate. Qualcuno ha voluto farmi un dispetto, da allora nascondo la mia vita privata. Chi mi segue, apprezza la vita in mare, la manutenzione della barca, ma non conosce il mio compagno, perché non l'ho mai mostrato come tale. Ho imparato che i social possono essere cattivi e difendo le cose che amo.
- Vivendo in barca, come ti mantieni?
Nel 2020, durante il lockdown, ero in porto con le mie due anatre e facevo le dirette per far vedere i tramonti da Su Siccu e raccontavo della mia giornata. I miei followers sono aumentati, c'è stata davvero un'esplosione dei social in quel periodo, così ho iniziato a collaborare con diverse aziende per la loro comunicazione online. Lavoro sempre come istruttrice di vela, e questa è stata per tanto tempo la mia fonte di reddito principale, ma adesso sono indipendente e mi mantengo con il mio lavoro nella comunicazione online, che posso realizzare da ovunque.
- E quest'estate farai corsi di vela in Sicilia
Sì, ci sposteremo di porto in porto, non vedo l'ora! I corsi durano una settimana e si torna sempre nel porto di partenza; quindi chi sale a bordo a Trapani termina a Trapani. Ma io poi mi sposterò fino ad arrivare alle Eolie. Ho studiato con cura tutti i dettagli e saranno corsi con grandi emozioni. Avremo a bordo anche un dispositivo che prenderà dati sul mare e li trasmetterà a una società scientifica per la loro rielaborazione, in questo modo contribuirò allo studio del mare e ne sono molto orgogliosa.
- I momenti più belli di questi corsi che organizzi?
A me piace molto avere a bordo i bambini, penso che la disciplina sportiva sia anche un metodo per affrontare la vita, ti insegna a fare squadra. E mi piace anche poter insegnare loro tante cose sul rispetto dell'ambiente perché le trasmettono poi ai genitori. Alla sera, quando siamo al largo, stiamo sdraiati in barca e mostro loro le stelle e le costellazioni, sono momenti magici. La navigazione notturna, con le stelle per orientarsi, è la più antica di tutte e mi piace usarla e farla conoscere, riconnette a quello che siamo.
- Il mondo della vela è ancora maschile?
Non è maschile, è maschilista, è diverso. Posso capire che a volte sorprenda una donna sola in barca, ma vedere i marinai in attesa sul pontile per aiutarti a ormeggiare, che cercano con lo sguardo qualcuno dietro di te, mi ha fatto infuriare tante volte. Adesso va meglio, i social mostrano le donne che navigano e hanno un po' sdoganato l'idea, ma fa davvero rabbia vedere questi atteggiamenti.
- Sullo sfondo delle tue avventure, la Sardegna.
La mia isola, che raccontiamo sempre in modo così spezzato. Chi conosce l'entroterra non frequenta il mare, chi prende il sole nelle nostre spiagge non va a fare gite nelle grotte o sulle montagne. Un vero peccato che non si riesca a dare un'idea unitaria. Per questo quando sono in porto organizzo sempre escursioni all'interno, per conoscere anche il mondo sardo lontano dal mare.
- Cosa ti manca della terraferma? Se ti manca qualcosa.
Mi piacerebbe avere un pezzo di terra per avere il mio orticello. E sto rimediando, sto costruendo un mio piccolo orto verticale che monterò nella struttura dei pannelli solari. E avrò un pezzo di Sardegna, tra i vasi che ho già, uno è dedicato alla macchia mediterranea, con una delle specie tipiche dell'isola, l'elicriso. Alla mattina, mentre preparo la colazione e aspetto che salga il caffè, sono lì, che innaffio il mio piccolo orto.
Marta Magnano è su Instagram, @marta_magnano
Le fotografie pubblicate sono di Marta Magnano, dal suo profilo Instagram.
P.S.
Mi trovate anche su cosedispagna, newsletter dedicata alla Spagna, alla sua cultura e alla sua attualità, che ho ripreso dopo circa un anno. Non so se riuscirò a mantenere la cadenza settimanale, ma avevo molta voglia di ritrovare le cose di Spagna, per l'appunto.
Esce di lunedì e l'ultimo articolo pubblicato ricalca un po’ lo spirito di venividiscrissi perché è dedicato al brand di gioielli minimal e chic Bárbara Goenaga. Fondato dall'attrice basca Bárbara Goenaga, è molto apprezzato dalla regina Letizia, che gli ha dato nuova visibilità indossando ben tre modelli di orecchini negli ultimi giorni. Lo leggete qui: Bárbara Goenaga, l'attrice che disegna i gioielli della regina
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