Le masserie e i trulli più belli, ristrutturati da Flore&Venezia
Un paesaggio millenario accoglie trulli e masserie, nuovi desiderata nel boom turistico della Puglia. L'architetta Rosanna Venezia racconta le ristrutturazioni, che ne mantengono fascino e atmosfere.
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Oggi voliamo in Puglia, tra le masserie e i trulli più belli, ristrutturati da uno studio d’architettura di Ostuni (BR), Flore&Venezia. La passione per la storia, l’amore per il territorio, l’attenzione per l’architettura sostenibile, l’architetta Rosanna Venezia racconta i segreti dei loro splendidi progetti. E fa venire voglia di avere una masseria da quelle parti.
Le masserie e i trulli più belli, ristrutturati da Flore&Venezia
Nella Valle d'Itria, in Puglia, il paesaggio è bello e millenario: gli oliveti di grande estensione, che cambiano colore secondo il vento, i muretti di pietra a secco, i cieli azzurri del Sud, la luce abbacinante del Mediterraneo, persino d'inverno. Trulli e masserie punteggiano questo panorama di colline morbide e lontane, a due passi dal mare. Sono i nuovi desiderata, entrati nell'immaginario collettivo, grazie al boom turistico che la regione sta vivendo, ai film che l'attiva Apulia Film Commission porta nel territorio e alle riviste d'architettura, che raccontano le ristrutturazioni più belle. Senza dimenticare Instagram e Pinterest, che disegnano le idee del bello di questi anni.
Lo studio d'architettura di Aldo Flore e Rosanna Venezia, lui pugliese e lei lucana, è specializzato nel recupero di questi edifici rurali e storici. Sa creare atmosfere incantevoli: trulli e masserie conservano la loro identità di pietra a vista e calce e offrono il comfort a cui siamo abituati. Ho chiesto all'architetta Rosanna Venezia di raccontarmi il loro lavoro, partendo da dove si dovrebbe partire sempre: il paesaggio intorno.
- Cosa le piace del paesaggio pugliese?
Potrei dire che il paesaggio ci ha salvati dall'emigrazione. Come tanti giovanissimi laureati, pensavamo di dover lasciare la Puglia, ma prima di farlo, abbiamo iniziato a guardarci intorno. Non c'era ancora tutta l'attenzione che c'è adesso per la regione, ma sentivamo che aveva molto da dare. E abbiamo scoperto quest'architettura di pietra immersa in un paesaggio bellissimo, caratterizzato dalla presenza di cieli dall'azzurro intenso; c'è il mare, che muovendosi sul territorio prima o poi spunta, per noi che viviamo a Ostuni è uno sfondo di vita, e poi la terra rossa, meravigliosa, in contrasto con le pietre antiche. Impossibile tenerlo fuori dal nostro lavoro.
- Come avete iniziato a occuparvi di trulli e masserie?
Il nostro primo cliente è stato Guido Veronesi, fratello del professor Umberto Veronesi, che ci ha affidato il restauro di un trullo. Una persona anziana, aveva 80 anni, ha creduto in noi e vedeva già le potenzialità di quell'architettura rurale, da valorizzare e comprendere. È stato uno scambio bellissimo, noi ci siamo lasciati guidare da lui e dalla sua esperienza, lui ha creduto in noi e nel nostro lavoro. Ci siamo appassionati così agli edifici storici. È stato anche il momento giusto, poco dopo è iniziato l'interesse per le strutture rurali, i palazzi storici.
- Quali sono i valori che vi guidato nel vostro lavoro? C'è un filo comune che accomuna i vostri interventi?
Certo che c'è. È proprio tutto lo studio necessario prima di ogni progetto, per comprendere le ragioni delle scelte di chi li ha costruiti. I trulli hanno mura spesse anche fino a due metri, che rendono le temperature più o meno costanti, fresche d'estate e calde d'inverno, per esempio; c'erano anche delle canalizzazioni per convogliare l'acqua dai tetti alle cisterne. Principi della bioarchitettura già applicati. Per noi è molto importante anche il recupero di quello che troviamo: per esempio la porta di legno originale, le travi utilizzate per la conservazione i pomodori. Valorizziamo anche i materiali, che devono essere sempre naturali, la pietra, il ferro, il legno, ovviamente integrando tutto quello che serve per il comfort del 2025.
- I trulli e le masserie sono edifici con una forte identità, dove trovate l'equilibrio per conservare la loro storia e, allo stesso tempo, garantire i comfort contemporanei?
Il restauro deve essere realizzato da persone altamente qualificate; per esempio, i cosiddetti trullari, i costruttori dei trulli, che sono sempre meno, purtroppo, sono i massimi conoscitori del taglio delle pietre e del loro assemblaggio. Bisogna usare materiale naturale di alta qualità, la calce ha oggi caratteristiche di ecosostenibilità e di durevolezza che non c'erano 50-60 anni fa. E poi c'è l'interior design. Abbiamo la fortuna di lavorare con clienti che hanno acquistato questi edifici perché ne apprezzano l'identità e non cercano di snaturarli. Per me questa è la parte più divertente, a stretto contatto con il cliente, per trovare gli elementi di arredamento, dagli artigiani, nei mercatini, nelle aziende, affinché la loro proprietà sia unica.
- Ha già accennato al fatto che i clienti sono spesso stranieri. Cosa cercano nei trulli o nelle masserie, acquistati magari per le vacanze? Cosa vi chiedono?
In realtà, per la nostra esperienza, acquistano casa sempre più per abitarci. La Puglia viene considerata un territorio in cui stare bene, ritmo tranquillo, ma senza perdere il contatto con il mondo, perché gli aeroporti di Bari e di Brindisi sono a due passi, direi che la Puglia viene vista come un rifugio. E vorrei sottolineare anche l'importanza che danno al rapporto con la gente del posto, che è sempre più ricercato. Il temperamento accogliente dei pugliesi è molto apprezzato e amano scoprire dove comprare il pane, la masseria che produce il formaggio, i mercatini da non perdere.
- Qual è il progetto realizzato che le ha dato maggiori soddisfazioni?
Ne indico due, sono due masserie, neanche tanto grandi, ma esprimono bene il nostro lavoro. La Masseria Borgione ha trulli e una torre del Seicento, molto bella; mi piace l'atmosfera che abbiamo ricreato in tutta la parte esterna, i clienti, australiani, hanno capito l'essenza dell'edificio e hanno seguito le nostre indicazioni e la nostra passione, appassionandosi a loro volta, è stata una bellissima soddisfazione. La Masseria Donnagnora, mi piace molto perché i due proprietari, lei palestinese, lui statunitense di Detroit, sono cultori dell'arte e amano la bellezza, lavorare con loro è stato molto facile e anche molto interessante, con risultati di cui sono molto felice.
- Avete in mente un edificio su cui vi piacerebbe lavorare in futuro?
In realtà sì: stiamo cercando una struttura per il nostro nuovo studio. Aldo è un appassionato d'arte e abbiamo esaurito le pareti per le opere d'arte che acquista. Stiamo cercando una struttura dai soffitti altissimi, tipo otto metri, per poter mettere anche opere giganti. E possibilmente vista mare.
- Oltre al restauro degli edifici rurali, progettate anche architettura contemporanea: come la inserite nel paesaggio pugliese?
È una bella sfida, perché lavorare su qualcosa di esistente è sempre più facile. Ma il nostro modo di progettare non cambia: lo studio e la lettura del territorio sono sempre la base da cui partire. Si possono trovare declinazioni più contemporanee, ma la base è sempre quella. Se si parte sempre dallo studio della storia, non si sbaglia mai.
- Ne abbiamo accennato spesso: la Puglia sta vivendo un boom turistico, che ha messo in moto l'interesse per il patrimonio architettonico storico. Tutto questo è apprezzabile a quale condizione?
A condizione del rispetto reciproco. I centri storici sono spesso invasi dalle scolaresche, c'è tantissima gente ed è inevitabile: ci sono due aeroporti, una rete di treni e di autobus che permettono di muoversi comodamente, ovvio che la gente venga. Penso sia necessaria molta sensibilità da parte nostra ed è necessario il rispetto di chi arriva per la storia e l'identità delle nostre città e delle nostre architetture. In Puglia questa sensazione di rispetto e di forte identità non si è persa, la gente del posto accoglie con orgoglio le persone che arrivano da fuori.
Le fotografie sono del sito di Flore&Venezia, dove potete trovare le immagini degli altri lavori, www.arkitetti.it
Su Instagram il profilo è @florevenezia
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Ma che meraviglia!!
Sono di parte, le masserie pugliesi sono un piacere per gli occhi, soprattutto quando ne viene rispettata la storia, e i trulli sono una chicca che solo noi abbiamo, un colpo d'occhio pazzesco!
Che piacere leggere questa intervista!!
Che meraviglia Laura, benvenuta a casa. Loro lavorano meravigliosamente anche a Martina Franca, ora hanno tra le "mani" il maestoso palazzo Marturano del centro storico. Per anni ci siamo "quasi vergognati" della nostre pietre ( al plurale, perché la Puglia è lunga...ed ha tante pietre di durezza e colore diversi) ed invece gli stranieri ci hanno fatto capire che avevamo dei gioielli e non lo sapevamo.